“Nessuno disprezzi la tua giovane età; ma sii di esempio ai credenti, nel parlare, nel comportamento, nell’amore, nella fede, nella purezza” (1 Timoteo 4:12)
Nella nostra chiesa ci sono circa 45 giovani tra i 15 e i 30 anni, la maggior parte sono cresciuti in famiglie di credenti, altri, invece, hanno accettato Gesù perché un loro vicino di casa, parente o amico ha parlato loro della salvezza e dell’amore di Dio. Tra chi è cresciuto in famiglie credenti c’è chi non ha ancora “sperimentato” la bellezza di Gesù e dato la sua vita a Lui. Non dobbiamo, infatti, cadere nell’errore di dichiararci cristiani o di pensare che qualcuno lo sia solo perché “figli di credenti”: l’essere cristiano vuol dire credere in Gesù Cristo e scegliere di vivere per Lui e nessuno può fare questa scelta per noi se non noi stessi. E c’è un tempo di domande che ciascuno attraversa nella propria vita e a cui solo Cristo potrà rispondere in modo intimo e personale. Negli anni il gruppo giovani s’è impegnato in manifestazioni teatrali e musicali cristiane nella piazza centrale grazie alla disponibilità del Comune di inserire il Movimento Cristiano Bethel nella programmazione delle attività estive.
Da qualche anno ci si occupa della creazione dalla redazione, correzione di bozze, grafica alla stampa di un giornalino in cui si parla dell’opera salvifica di Gesù e delle Sue benedizioni. Si tratta di una vera e propria catena di montaggio che culmina con la distribuzione di ca. 1000 copie per tutto il paese nelle buche della posta o a mano. Le riunioni son sempre state settimanali: un tempo per stare insieme a pregare e a condividere la Parola di Dio, un passo della Bibbia, a confrontarsi su temi della quotidianità giovanile, a domandarsi come poter trasmettere quello che s’è ricevuto ai coetanei. Settimanalmente divisi in tre gruppi si fanno cellule di preghiera nelle case dei credenti o visite ad anziani, malati o di chi manifesta un bisogno o anche solo la voglia di stare insieme. In modo non sistematico si organizzano opere di evangelizzazione (portare il messaggio di salvezza per grazia dove non è conosciuto), di assistenza sociale, di condivisione, conferenze con altre chiese. Siamo impegnati nella corale, nel servizio baby-sitting durante il culto, nella scuola domenicale per i più piccoli, affianchiamo i responsabili degli adolescenti, ci occupiamo dell’organizzazione dei matrimoni per renderli non solo d’onore agli sposi ma prima di tutto a Dio; ci occupiamo del culto infrasettimanale col coro “giovanile” e la predicazione; partecipiamo alle pulizie; manteniamo in ordine il giardino….. Non è sempre facile, anzi quasi mai lo è. Siamo tanti e siamo diversi, a volte ci arrabbiamo e poi facciamo pace, a volte ci impuntiamo e a volte molliamo la presa, a volte mettiamo il muso e poi un sorriso ci disarma, a volte la pensiamo in modo diverso a volte ce lo diciamo in modo diverso. C’è chi è bravo a organizzare, chi a fare, chi è “perfettino” e chi “bastailcuore”, chi si perde nei pensieri e chi con le parole, chi è più dolce e chi è più forte, ma MAI a nessuno di noi e tra noi è mancato un abbraccio, perchè SEMPRE e DOPOTUTTO quello che ci lega è al di sopra di ogni cosa: l’amore di Dio.
Tutto per imparare a parlare, a comportarci, ad amare, ad avere fede, ad essere puri.
